L’infinita bellezza generata da trenta secoli di storia ha inserito negli elementi fondativi del nostro popolo un’inesauribile capacità di dare vita
a cose meritevoli di essere guardate con ammirazione, emozione e stupore.
In Italia convivono felicemente – e si fondono magicamente – il patrimonio d’arte ereditato dalle generazioni passate, e il patrimonio di bellezza prodotto dai contemporanei, costituito prevalentemente di prodotti industriali, particolarmente numerosi in certi settori (la moda, il design), sino alle creazioni d’arte in senso stretto.
A causa del progressivo impoverimento della mano pubblica e la contemporanea contrazione delle fortune private, negli anni a venire sarà messa
“in libertà” una inimmaginabile massa di “cose belle”, destinate a essere cedute a compratori esteri a condizioni di saldo. Esistono infatti
in Europa, in America e in Asia ricchezze, pubbliche e private,che considerano la bellezza parte integrante della nostra stessa identità, e già oggi disordinatamente affluiscono verso l’Italia, appropriandosi inesorabilmente di cose che vorremmo fossero invece ancorate, forse per una strana forma di nostalgia gelosa, alla nostra terra, per sempre.
L’iniziativa imprenditoriale denominata “Cose Belle d’Italia” si propone di intercettare, seppure in minima parte, questo fiume di opportunità. Scopo del progetto è quindi quello di indirizzare risorse finanziarie all’acquisto, la conservazione, e la valorizzazione di beni ed eccellenze, selettivamente prescelti, che, per il fatto di provenire dall’Italia, e quindi di essere legati alla storia, geografia, cultura, costume e genio italiani, siano pacificamente riconosciuti, in qualsiasi sede internazionale, come “belli”,e quindi “eterni”, perché espressivi di valori non destinati a perire.
L’esistenza di una ricchezza di dimensioni incalcolabili, ospitata in un paese che appare incapace prima di tutto di proteggerla e poi di valorizzarla, è alla base di un programma di investimento finalizzato all’acquisto di cose belle, e capace di porsi il triplice obiettivo di creare profitto per gli investitori, valorizzare i beni, la loro italianità e, pertanto, il nostro Paese, e, non ultimo,regalare gratificazione personale,di natura etico-culturale, a tutti i soggetti coinvolti, in un quadro di misurato, ma reale, ritrovato orgoglio nazionale.